Questa è una cronaca di un’esplorazione mentale condotta senza mappe, né obiettivi, ma con la sola guida di una frattura rimasta aperta.
🕳️ Ci sono giorni in cui il pensiero non parte da una domanda, ma da una crepa.
Oggi ho camminato dentro di me senza meta.
Come si fa nei sogni, quando sai che devi andare, ma non sai dove.
La cronaca di un’esplorazione mentale inizia con un silenzio.
Non cercavo nulla. Ma qualcosa si è aperto lo stesso.
📓 Non è stato un viaggio lineare.
Ho attraversato idee che non pensavo di avere,
sentito parole che non erano ancora nate,
riletto convinzioni che sembravano eterne.
Durante questa cronaca di un’esplorazione mentale,
ho trovato frammenti: sensazioni non digerite, pensieri congelati, giudizi automatici che respiravano da soli.
🧠 C’è una parte della mente che si mostra solo quando smetti di usarla come strumento.
È un campo.
Non una macchina.
La cronaca di un’esplorazione mentale cambia ritmo quando inizi a osservare senza aggiungere.
Quando non commenti.
Quando lasci affiorare.
🔍 In quel campo, ho trovato non risposte, ma superfici.
Zone senza significato immediato.
Ma dense.
Vive.
Irrisolte.
È lì che si nasconde ciò che sfugge alla logica.
E ogni volta che tornavo in superficie, portavo con me una piccola alterazione.
Un angolo diverso.
Una sfumatura in più.
Una cronaca di un’esplorazione mentale non serve a capire.
Serve a ricordare che c’è altro.
📓 Ho scritto tutto con la sensazione di non dover pubblicare nulla.
Come si fa con gli appunti personali.
Ma poi ho pensato che anche questo è parte della traccia.
Perché cronaca di un’esplorazione mentale non è solo ciò che vedi dentro.
È il modo in cui lo restituisci.
📌 Uomo Fuori Traccia – Articolo #42
📓 L’altrove non è lontano. A volte, è solo la parte della mente che non guardavi mai abbastanza a lungo.